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martedì 8 marzo 2011

8 marzo mimosa avvelenata


Mai come oggi le celebrazioni per la Giornata Internazionale della Donna, riscuotono un'importanza tanto accentuata sul suolo italiano e non solo.
Il comportamento maschilista, sciovinista, filoclericale ed antidemocratico del premier Silvio Berlusconi, ha fatto fare un balzo in dietro di 50 anni all'immagine ed al ruolo della donna nel nostro paese.
Non solo come donne oggetto e meritevoli di promozioni solo grazie al loro aspetto e prestazioni sessuali, ma anche per quanto riguarda le loro intime liberta' dalla fecondazione assistita al biotestamento.
Che dire poi di tutti quei soggetti che fanno parte del mondo GLBT, uomini e donne che in Italia non vedranno mai riconosciuti i loro diritti fondamentali?
La situazione e' pessima ammettiamolo, il precariato, le riforme dei contratti di lavoro, la disoccupazione imperante colpiscono tutti, ma in particolar modo giovani e donne.
Gli stupri sono all'ordine del giorno anche grazie a 20 anni di programmi/pubblicita' che hanno trasformato il corpo femminile in un prodotto consumistico, dal "Drive In" in poi la donna e' tornata solo ad essere un paio di tette ed un culo sodo, ma chissa' di chi e' la colpa?
Del satrapo arcoriano, ma anche dell'incapacita' di una Nazione che non ha mai avuto gli anticorpi e l'intelligenza per ribellarsi ai personaggi mellifluamente carismatici portatori di non culture. Non parlo solo di Silvio Berlusconi o del Duce, ma di un'intera classe politica perennemente genuflessa ai voleri ed ai falsi valori di una chiesa millenaristica, che molto ha fatto e continuera' a fare contro le liberta' della donna.
Italia fanalino di coda di tutta l'Europa non solo nei diritti civili e sociali, ma anche in quanto indipendenza da un Chiesa che tutt'ora controlla piu' che in ogni altro paese occidentale il governo.
Per avere dei paragoni dobbiamo confrontarci con i paesi controllati dall'Islam, come ad esempio l'Arabia Saudita, dove per paure di rivolte il re ha promesso di dare il voto alle donne (ma ovviamente non potranno essere elette).
E che dire poi della Lega Nord, un partito il cui slogan e' stato "Ce l'abbiamo duro" (ma allora infilalo in un termosifone o in una pressa), in qualsiasi altro paese sviluppato, solo per delle uscite di cotanta ignoranza e maschilismo non avrebbero ragranellato che lo 0,1 % dei voti, ma in Italia no, in Italia lo votano anche le donne!
Il cammino da fare e' lungo e per ora si sta allungando sepre piu' di giorno in giorno, ben vengano le manifestazioni, ma la rivoluzione che serve e' culturale, deve passare di bocca in bocca, bisogna riprendere la vicina di casa, quando si vanta di essere leghista e farle capire come si sta dando la zappa sui piedi da sola, bisogna convincere gli integranti di movimenti quali GayLib (movimento gay di destra a favore del governo), che l'unica idea rivoluzionaria che stanno portando avanti e' quella del masochismo.
Ma l'Italia e' un paese masochista, lo ha dimostrato in vari frangenti della storia.
Ma io vi domando esiste un limite? E se esiste non pensate che sia gia' stato superato? Se non ora quando?
Buon 8 marzo a tutti.

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