Cosa ne pensate?

Se le vignette che sto creando vi sono piaciute lasciate un commento, saro' piu' incentivato a farne delle nuove se invece vi fanno cagare.... lasciate comunque un commento, tanto la puzza non passa dal pc...

martedì 3 maggio 2011

Osama Bin Laden, povero pirla.


Bin Laden e' morto, tutta colpa delle sue scelte errate.
Ricco lo era di nascita, quindi non avrebbe dovuto iniziare la sua carriera facendo l'intrattenitore sulle navi, nemmeno avrebbe necessitato di finanziamenti di dubbia provenienza per costriure il suo impero edilizio, visto che l'impresa di costruzioni della sua famiglia, giocava gia' un ruolo di primo piano in Arabia Saudita.
Partiva pressoche' con due grandi mosse di vantaggio comparato con il Caimano.
I presupposti c'erano tutti per trasformarsi in un indiscusso leader carismatico, laudato da folle inneggianti.
Peccato abbia scelto l'islamismo wahhabita, anziche' l'edonismo capitalistico.
E' stato un vero sempliciotto, che predicava la restaurazione dell'Islam delle origini, quando avrebbe potuto vestire i panni del profeta rock, per poi restaurare subdalomente tutto cio' che si sarebbe frapposto al suo tripudio. 
Si e' dedicato al dio sbagliato, se avesse rappresentato la reincarnazione del dio denaro, avrebbe avuto molti piu' seguaci ed assai meno problemi.
Avrebbe senza dubbio alcuno surclassato lo psiconano sia a livello culturale (una Laurea in Economia ed un diploma come Ingegnere civile), sia linguisticamente (parlava un fluente inglese), capacita' non adducibile al duce nostrano marcato "Mattel" (vedi video), potendo conseguentemente fare un figurone durante gli eventi internazionali. 



Invece che schierarsi, prima contro la Russia per la questione afghana e successivamente inbarcarsi in una controcrociata nei confronti degli Stati Uniti d'America, gli sarebbe bastato qualche salamelecco e l'utilizzo strumentale di alcune "call girls", per regnare indisturbato e stringere lucrosi (per lui) accordi internazionali.
Doveva aprire una Tv privata, stracolma di ballerine del ventre e spots che rendono irresistibili le paccottiglie proposte dalle multinazionali del consumo a tutti i costi, ed il gioco era fatto...


Avrebbe centuplicato il suo potere economico e "milionificato" la sua influenza mediatica, cio' che realmente conta ai giorni d'oggi. Un passaggio televisivo e' molto piu' efficace di mille kalashnicov.
Tra l'altro potendo avere piu' mogli, lo scandalo Bunga Bunga, non gli avrebbe fatto un piffero, non sarebbe neppure esistito, Veronica Nilo, Nicole Hammammetti e Noemi Lettiga, tutte insieme appassionatamente, senza contare Ruby Quarantaladroni.
Le rivolte pseudodemocratiche che stanno avvenendo in Nord Africa e nel Medio Oriente, sarebbero detonate in anticipo, al grido di "Meno male che Osama c'e'!"

Caro Osama, sei stato un povero pirla. parola di Silvio.

lunedì 25 aprile 2011

La Nonnina Antiberlusconiana


99 anni e tante cose da raccontare, e' per questo che in un mondo dove tutti comunicano freneticamente sarebbe bello imparare anche ad ascoltare. Questa signora ha vissuto sulla sua pelle il ventennio del regime fascista ed ancora lucida, sa riconoscere una dittatura quando la incontra, e' per questo che non vuole morire sotto al governo Berlusconi. Ascoltate la sua testimonianza durante la festa della Liberazione.


25 aprile nero - Storie di fascismo e resistenza nell'Italia di ieri e di oggi

Il fascismo non e' nato in un solo giorno, ci sono state tappe preparatorie, che ne hanno favorito la sua ascesa, chi non le riconosce o pur riconoscendole non lotta contro di esse facilita la vittoria del fascismo e ne e' complice.

I manifesti apparsi a Roma in questi giorni, non sono una bravata gogliardica, persone che fino a poco tempo fa si muovevano nell'ombra ora si sentono legittimati, escono allo scoperto.
La presentazione del ddl costituzionale per abolire la norma transitoria della Carta che vieta la ricostituzione del Partito nazionale fascista firmato da Cristiano De Eccher, Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bonacin, Achille Totaro e Egidio Digilio (Fli che successivamente ha ritirato la propria firma dalla proposta a seguito di un colloquio con il coordinatore del partito Italo Bocchino), non e' una proposta senza senso, persegue un determinato disegno politico.
Remigio Ceroni che ha presentato la proposta di legge per modificare l'articolo 1 della Costituzione per rafforzare la centralita' del Parlamento, commenta cosi' la sua iniziativa: “Spesso ci troviamo, dopo aver approvato una legge, con il presidente della Repubblica che non la controfirma. Dobbiamo ripristinare gerarchia ed equilibrio dei poteri, in assenza del quale, si deve riportare l’ordine“. Di che ordine sta parlando il Ceroni???

Uno dei punti su cui fece forza Mussolini, fu quello del contrasto delle organizzazioni sindacali, non stiamo assistendo in questo periodo ad un tentativo di smantellamento del sistema dei diritti dei lavoratori?
Non si può sottovalutare, nell’avvento del fascismo, la debolezza delle forze politiche popolari (partito socialista, partito popolare, partito comunista), divise da profondi contrasti e incapaci di costruire una maggioranza di governo, alternativa a quella liberale, e di dare stabilità alle istituzioni parlamentari. Questa frase che commenta lo scenario politico di quei tempi non vi ricorda la situazione delle opposizioni odierne?
Secondo il fascismo, l’essenza della politica consiste nel riconoscere e afferrare le esigenze dell’ora. Non tanto i programmi sono importanti, quanto invece è importante la sottomissione incondizionata ad un capo. Il presenzialismo e la politica dell'attivismo nell'emergenza continua (L'Aquila, Napoli, Lampedusa), vi dicono qualcosa? La sottomissione incondizionata al capo, non e' cio' a cui stiamo assistendo da vent'anni a questa parte?
Il mito della nazione e dell'antico impero romano non vi fanno ricordare le velleita' celtiche della nazione padana inneggiate dai leghisti?
Per conseguire la fascistizzazione della societa' Mussolini utilizzo' la propaganda di massa, attraverso il controllo dei mezzi di comunicazione... Nel 1937 il Ministero della cultura popolare assunse il controllo dell’editoria, della stampa, della radio e della televisione. L’EIAR (Ente radiofonico di Stato) diffondeva programmi nelle scuole, negli uffici, nei dopolavoro e nelle sedi del partito. L’Istituto Luce produceva i cinegiornali proiettati prima di ogni film. Vi servono dei commenti per attivare una riflessione?



Purtroppo la maggior parte delle persone non riesce a vedere pochi centimetri oltre il proprio naso, orde di zombies adoranti intonano in coro "Meno male che Silvio c'e'", nostalgici fascisti vecchi e nuovi invadono pagine dei social network antifascisti o antiberlusconiani, augurando la morte ai comunisti, altro fantasma che il summo manipolatore e' riuscito a resuscitare nel'immaginario di una certa collettivita' in barba ad ogni relta' sociopolitica odierna.

Cosa vi serve ancora per svegliarvi da questo torpore? Quali ulteriori ignominie dovranno essere realizzate perche' rimettiate i piedi per terra?
Ormai non c'e' piu' tempo per le disquisizioni, a partire da oggi 25 aprile, giorno in cui si festaggia la Liberazione dell'Italia dal giogo fascista, ogni "Indifferente" sara' un mio nemico.

Voglio ricordare il 25 aprile con le lettere che alcuni partigiani hanno scritto poche ore prima della loro fucilazione, leggete gli ultimi messaggi di persone che hanno immolato la loro vita in nome di quegli ideali che oggi con la vostra ignavia permettete che siano calpestati nuovamente...

Giordano Cavestro (Mirko)

Di anni 18 - studente di scuola media - nato a Parma il 30 novembre 1925 -. Nel 1940 dà vita, di sua iniziativa, ad un bollettino antifascista attorno al quale si mobilitano numerosi militanti - dopo l'8 settembre 1943 lo stesso nucleo diventa centro organizzativo e propulsore delle prime attività partigiane nella zona di Parma -. Catturato il 7 aprile 1944 a Montagnana (Parma), nel corso di un rastrellamento operato da tedeschi e fascisti - tradotto nelle carceri di Parma -.Processato il 14 aprile 1944 dal Tribunale Militare di Parma - condannato a morte, quindi graziato condizionalmente e trattenuto come ostaggio -. Fucilato il 4 maggio 1944 nei pressi di Bardi (Parma), in rappresaglia all'uccisione di quattro militi, con Raimondo Pelinghelli, Vito Salmi, Nello Venturini ed Erasmo Venusti.

Parma, 4-5-1944

Cari compagni, ora tocca a noi.                                                              

Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia.                        

Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella.                    

Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile.                          

Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care.                

La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.      

Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà.



Irma Marchiani (Anty)

Di anni 33 - casalinga - nata a Firenze il 6 febbraio 1911 -. Nei primi mesi del 1944 è informatrice e staffetta di gruppi partigiani formatisi sull'Appennino modenese - nella primavera dello stesso anno entra a far parte del Battaglione " Matteotti ", Brigata " Roveda ", Divisione "Modena" - partecipa ai combattimenti di Montefiorino - catturata mentre tenta di far ricoverare in ospedale un partigiano ferito, è seviziata, tradotta nel campo di concentramento di Corticelli (Bologna), condannata a morte, poi alla deportazione in Germania - riesce a fuggire - rientra nella sua formazione di cui è nominata commissario, poi vice-comandante - infermiera, propagandista e combattente, è fra i protagonisti di numerose azioni nel Modenese, fra cui quelle di Monte Penna, Bertoceli e Benedello -. L'11 novembre 1944, mentre con la formazione ridotta senza munizioni tenta di attraversare le linee, è catturata, con la staffetta "Balilla", da pattuglia tedesca in perlustrazione e condotta a Rocca Cometa, poi a Pavullo nel Frignano (Modena) -. Processata il 26 novembre I944, a Pavullo, da ufficiali tedeschi del Comando di Bologna -. Fucilata alle ore 17 dello stesso 26 novembre 1944, da plotone tedesco, nei pressi delle carceri di Pavullo, con Renzo Costi, Domenico Guidani e Gaetano Ruggeri "Balilla") -. Medaglia d'Oro al Valor Militare.

Sestola, da la "Casa del Tiglio", 1° agosto 1944

Carissimo Piero, mio adorato fratello, la decisione che oggi prendo, ma da tempo cullata, mi detta che io debba scriverti queste righe. Sono certa mi comprenderai perché tu sai benissimo di che volontà io sono, faccio, cioè seguo il mio pensiero, l'ideale che pur un giorno nostro nonno ha sentito, faccio già parte di una Formazione, e ti dirò che il mio comandante ha molta stima e fiducia in me. Spero di essere utile, spero di non deludere i miei superiori. Non ti meraviglia questa mia decisione, vero?                      
Sono certa sarebbe pure la tua, se troppe cose non ti assillassero. Bene, basta uno della famiglia e questa sono io. Quando un giorno ricevetti la risposta a una lettera di Pally che l'invitavo qui, fra l'altro mi rispose "che diritto ho io di sottrarmi al pericolo comune?" t vero, ma io non stavo qui per star calma, ma perché questo paesino piace al mio spirito, al mio cuore. Ora però tutto è triste, gli avvenimenti in corso coprono anche le cose più belle di un velo triste. Nel mio cuore si è fatta l'idea (purtroppo non da troppi sentita) che tutti più o meno è doveroso dare il suo contributo. Questo richiamo è così forte che lo sento tanto profondamente, che dopo aver messo a posto tutte le mie cose parto contenta. "Hai nello sguardo qualcosa che mi dice che saprai comandare", mi ha detto il comandante, "la tua mente dà il massimo affidamento; donne non mi sarei mai sognato di assumere, ma tu sì". Eppure mi aveva veduto solo due volte.            
Saprò fare il mio dovere, se Iddio mi lascierà il dono della vita sarò felice, se diversamente non piangere e non piangete per me.                            
Ti chiedo una cosa sola: non pensarmi come una sorellina cattiva. Sono una creatura d'azione, il mio spirito ha bisogno di spaziare, ma sono tutti ideali alti e belli. Tu sai benissimo, caro fratello, certo sotto la mia espressione calma, quieta forse, si cela un'anima desiderosa di raggiungere qualche cosa, l'immobilità non è fatta per me, se i lunghi anni trascorsi mi immobilizzarono il fisico, ma la volontà non si è mai assopita. Dio ha voluto che fossi più che mai pronta oggi. Pensami, caro Piero, e benedicimi. Ora vi so tutti in pericolo e del resto è un po' dappertutto. Dunque ti saluto e ti bacio tanta tanto e ti abbraccio forte.

Tua sorella  Paggetto

Ringrazia e saluta Gina.


Prigione di Pavullo, 26.11.1944

Mia adorata Pally, sono gli ultimi istanti della mia vita. Pally adorata ti dico a te saluta e bacia tutti quelli che mi
ricorderanno. Credimi non ho mai fatto nessuna cosa che potesse offendere il nostro nome. Ho sentito il richiamo della Patria per la quale ho combattuto, ora sono qui... fra poco non sarò più, muoio sicura di aver fatto quanto mi era possibile affinché la libertà trionfasse.

Baci e baci dal tuo e vostro Paggetto

Vorrei essere seppellita a Sestola.


Bruno Parmesan (Venezia)

Di anni 19 - meccanico tornitore - nato a Venezia il 14 aprile 1925 -. Partigiano nel Battaglione "Val Meduna", 4^ Brigata, I Divisione delle Formazioni Osoppo-Friuli -. Catturato nel gennaio 1945 a Meduno (Udine), in seguito a delazione, per opera di militi delle Brigate Nere -. Processato il 2 febbraio 1945 dal Tribunale Militare Territoriale tedesco di Udine -.Fucilato alle ore 6 dell'11 febbraio 1945, contro il muro di cinta del cimitero di Udine, con Gesuino Manca ed altri ventidue partigiani.

Udine, 10 febbraio 1945

Caro Papà e tutti miei cari di famiglia e parenti,                                      
dalla soglia della morte vi scrivo queste mie ultime parole. Il mondo e l'intera umanità mi è stata avversa. Dio mi vuole con sé.                      

Oggi 10 febbraio, il tribunale militare tedesco mi condanna. Strappa le mie carni che tu mi avevi fatto dono, perché hanno sete di sangue.            

Muoio contento perché lassù in cielo rivedrò la mia adorata mamma. Sento che mi chiama, mi vuole vicino come una volta, per consolarmi della mia dura sorte. Non piangete per me, siate forti, ricevete con serenità queste mie parole, come io sentii la mia sentenza.                                          

Ore mi separano dalla morte, ma non ho paura perché non ho fatto del male a nessuno; la mia coscienza è tranquilla.        

                              
Papà, fratelli e parenti tutti, siate orgogliosi del vostro Bruno che muore innocente per la sua terra.                  

                                          
Vedo le mie care sorelline Ida ed Edda che leggono queste ultime mie parole: le vedo così belle come le vidi l'ultima volta, col loro dolce sorriso. Forse qualche lacrima righerà il loro volto. Dà loro coraggio, tu Guido, che sei il più vecchio.

Quando finirà questa maledetta guerra che tanti lutti ha portato in tutto il mondo, se le possibilità ve lo permetteranno fate che la mia salma riposi accanto a quella della mia cara mamma.

Guido abbi cura della famiglia, questo è il mio ultimo desiderio che ti chiedo sul punto di morte. Auguri a voi tutti miei cari fratelli, un buon destino e molta felicità. Perdonatemi tutti del male che ho fatto. Vi lascio mandandovi i miei più cari baci.

Il vostro per sempre

Bruno


Giancarlo Puecher Passavalli

Di anni 20 - dottore in legge - nato a Milano il 23 agosto 1923 -. Subito dopo l'8 settembre 1943 diventa l'organizzatore ed il capo dei gruppi partigiani che si vanno formando nella zona di Erba-Pontelambro (Como) - svolge numerose azioni, fra cui rilevante quella al Crotto Rosa di Erba, per il ricupero di materiale militare e di quadrupedi -. Catturato il 12 novembre 1943 a Erba, da militi delle locali Brigate Nere - tradotto nelle carceri San Donnino in Como - più volte torturato -.Processato il 21 dicembre 1943 dal Tribunale Speciale Militare di Erba -. Fucilato lo stesso 21 dicembre 1943, al cimitero nuovo di Erba, da militi delle Brigate Nere -. Medaglia d'Oro al Valor Militare -. E' figlio di Giorgio Puecher Passavalli, deportato al campo di Mauthausen ed ivi deceduto.

Muoio per la mia Patria. Ho sempre fatto il mio dovere di cittadino e di soldato: Spero che il mio esempio serva ai miei fratelli e compagni. Iddio mi ha voluto... Accetto con rassegnazione il suo volere.                          
Non piangetemi, ma ricordatemi a coloro che mi vollero bene e mi stimarono. Viva l'Italia.  Raggiungo con cristiana rassegnazione la mia mamma che santamente mi educò e mi protesse per i vent'anni della mia vita.
L'amavo troppo la mia Patria; non la tradite, e voi tutti giovani d'Italia seguite la mia via e avrete il compenso della vostra lotta ardua nel ricostruire una nuova unità nazionale.  Perdono a coloro che mi giustiziano perché non sanno quello che fanno e non sanno che l'uccidersi tra fratelli non produrrà mai la concordia.        
A te Papà l'imperituro grazie per ciò che sempre mi permettesti di fare e mi concedesti.
Gino e Gianni siano degni continuatori delle gesta eroiche della nostra famiglia e non si sgomentino di fronte alla mia perdita. I martiri convalidano la fede in una Idea. Ho sempre creduto in Dio e perciò accetto la Sua volontà.
Baci a tutti.

Giancarlo

Fonte: http://www.storiaxxisecolo.it/documenti/documenti7.html

sabato 23 aprile 2011

La Chiesa Cattolica brasiliana programmava un colpo di stato per rovesciare il regime militare e costituire uno stato cattolico indipendente dal Vaticano in Brasile.


Secondo il quotidiano brasiliano "Folha", tra piu' di 50.000 documenti che sono stati desecretati per ordine di un comandante dell'Aeronautica e consegnati all'Archivio Nazionale (quindi resi di pubblico accesso), vi e' una relazione stilata nel 1980 dal quarto Comando Aereo Regionale di San Paolo di cui furono informati l'Esercito e l' SNI (Servizio Nazionale di Informazione, i servizi segreti del Brasile), per cui la Chiesa Cattolica Brasiliana stava preparando un colpo di stato al fine di rovesciare il regime militare che era al potere in quegli anni, anche con l'uso della forza ed istituire una nazione cattolica, indipendente dal Vaticano e guidata dai religiosi. 
Nei piani si prevedeva di reclutare nel centro di San Paolo 12.000 coreani e nordestini (ovvero brasiliani originari delle regioni del nord-est, piu' ignoranti e di conseguenza piu' credenti) e trasferirli in una tenuta chiamata "Citade dos velhinos", dove oggi esiste un ricovero per anziani, per addestrarli alla lotta armata


La notizia viene ripresa dal telegiornale nazionale della Rete Record (una delle principali emittenti del paese) che decide  di farla commentare da alcuni specialisti.
Raccoglie la testimonianza di un militare in pensione, che racconta che a quei tempi furono attuate delle vere e proprie rappresaglie militari nei confronti di alcuni vescovi ed ecclesiastici considerati filomarxisti.
Uno studioso politico Bolivar Lamounier afferma che se il colpo di stato fosse stato messo in azione ed avesse avuto successo, avrebbe comunque creato un governo che non sarebbe durato neppure due anni in quanto la religiosita' dei brasiliani non e' cosi' radicata ed il popolo si sarebbe ribellato.
La sociologa Roseli Martins Coelho infine, dichiara che un governo monoreligioso sarebbe stata una sciagura, un regime oscurantista che avrebbe immerso il paese in un epoca di tenebre.

A parte che neppure il regime militare di quell'epoca era all'acqua di rose, immaginarsi una dittatura cattolica sullo stile di quella islamica iraniana e' da mettere i brividi. 
Dal mio punto di vista piu' le religioni stanno lontane dalla politica e meglio e', questo vale anche per il Vaticano nei confronti della politica italiana, gli accordi del passato con regimi totalitari di cui tutt'oggi gli italiani pagano il conto, e gli abomini commessi dagli ustascia' nei paesi slavi nella seconda guerra mondiale dovrebbero servire a tutti almeno da deterrente.



venerdì 22 aprile 2011

E NOI PAGHIAMO!


Perche' un servizio di utilita' pubblica (e sull'utilita' poi discetteremo) deve fare propaganda al Pdl ed essere pagato da tutti i contribuenti? Utilizzare il denaro dei contribuenti a fini elettorali, quando non specificatamente ricevuto per tale fine non e' illegale?
Come fanno un grossista di abbigliamento, una merceria, una cooperativa di giardinaggio a gestire servizi sociali a favore del cittadino quando questi richiedono professionalita' specifiche per dipanarsi tra mille regole burocratiche? Ovviamente e' solo un'altra trovata da campagna elettorale, ma a pagarne i costi saremo tutti noi. Ma Berlusconi e' abituato a farsi bello con i soldi degli altri, questo fatto mi riporta alla memoria un altro accadimento del 1997, che Santoro e Ballaro' hanno rispoverato ultimamente, ma ci sono alcuni retroscena di quella vicenda che solo io posso raccontarvi, in quanto coinvolto quasi in prima persona.

IL PIANTO DI BERLUSCONI


Il 30 marzo 1997 Berlusconi, incontrando una famiglia di profughi albanesi scampati al naufragio di un'imbarcazione affondata a causa di uno speronamento effettuato dalla Marina Italiana in un'operazione di blocco navale per il contrasto dell'immigrazione clandestina, dove malauguratamente perdono la vita 87 persone, piange commosso, esecrando per l'accadimento il governo Prodi con ovvi fini propagandistici.
Il giorno dopo le prime pagine dei giornali sono inondate dalle lacrime di Berlusconi, neanche avesse pianto la Madonna. 
Nei giorni successivi Berlusconi torna ad incontrare quella famiglia in particolare, recando loro doni, tra cui una maglietta del Milan di cui uno dei bimbi scampati era tifoso ed al quale Silvio pare affezionarsi particolarmente. "Vi aiutero io" sono le parole del capo dell'opposizione di quei tempi, accendendo cosi' i riflettori dell'oinione pubblica non solo su se stesso ma anche sulla malcapitata famiglia.
Ma cosa fa il despota di Arcore, li ospita in una delle sue lussuose ville o almeno nella depandance del giardiniere? Assolutamente no, li sposta da una struttura sociale (e quindi pagata sempre da noi) all'altra in Lombardia alla ricerca di qualcuno che se ne faccia carico.
Perche' quella famiglia deve comunque ricevere un trattamento speciale ed in piu' a carico dei contribuenti (la Lombardia era gia' un feudo di Forza Italia), mentre il resto dei naufraghi viene dimenticato?
In questo girovagare, la famiglia albanese il 3 aprile del 1997 approda al Centro Sociale di Voghera, che dovrebbe ospitarli per un periodo indeterminato, comunque non inferiore ad una settimana.
Un microimprenditore vogherese a cui Berlusconi non e' mai stato simpatico per usare un eufemismo, la mattina successiva, sfogliando il quotidiano "La Provincia Pavese" scopre che gli albanesi "benedetti" da Berlusconi risiedono temporaneamente nella sua citta' ed ha un lampo di genio.
Il soggetto in questione e' titolare di un bar chiamato "Fine Millennio", situato sotto i portici di piazza Duomo, il cuore di Voghera, dall'altra parte della piazza c'e' la sede del Comune.
Per il giorno successivo aveva gia' programmato una festa perche' sarebbero mancati esattamente 1000 giorni allo scoccare dell'anno 2000. Decide cosi' di trasformare l'avvenimento previsto in una festa di accoglienza per gli albanesi, dove devolvera' il 30% degli incassi ai malcapitati, invitando il Sindaco e la Giunta comunale, piu' vari rappresentanti dell'imprenditoria vogherese nell'intento di trovar loro un'occupazione, si accerta che i capifamiglia dei profughi saranno presenti ed organizza dei comunicati stampa casalinghi che pero' raggiungono lo scopo. 
A questo punto vorrei aprire una parentesi, il titolare del bar non era interessato particolarmente al futuro di quella famiglia di profughi, era si di sinistra,  e quindi a favore dell'accoglienza, ma questa sua iniziativa aveva sopratutto lo scopo di sbugiardare Berlusconi e ancor di piu' dimostrare che se si vuole per forza aiutare qualcuno, lo si puo' fare con il proprio denaro e la propria fatica e non affondando le mani nel forziere del denaro pubblico, pur essendo un piccolo imprenditore sommerso dai debiti e non un multimiliardario a capo dell'opposizione.
Ma torniamo alla narrazione, come si e' detto i comunicati stampa casalinghi raggiungono lo scopo, tre troupes televisive nazionali assicurano la loro presenza, Moby Dick di Michele Santoro e se non erro, il TG3 e Striscia la Notizia, ma sull'identita' delle ultime due non posso mettere la mano sul fuoco.
La notizia quindi si sparge e qualcuno riesce a leggere tra le righe qual'e' la vera natura dell'iniziativa: confezionare una figura di m...a col fiocco per Berlusconi.
Il giorno seguente, data dell'evento previsto per la sera, verso le 5 del mattino gli albanesi vengono svegliati nel bel mezzo del sonno e "deportati" in una proprieta' della Comunita' Montana dell'Oltrepo' Pavese, a circa 80 chilometri di distanza, in cima ad un picco, raggiungibile solo tramite un'impervia strada disseminata di pericolosissime curve.
Credono di averla fatta franca, ma il barista, ricevuta la notizia in mattinata, abbandona la gestione del bar ai collaboratori ed alla guida di un potente veicolo preso in prestito si inerpica sulle colline fino a raggiungere i profughi, assicura loro che un mezzo verra' a prenderli e riportarli dopo l'evento, garantendone cosi' nuovamente la presenza nel suo locale per la serata.
Tornato al "Fine Millennio", riceve le chiamate delle redazioni che cominciavano a dubitare sul persistere dell'evento (chissa' com'erano state informate), rassicurandole. Dopo poco riceve la prima telefonata minacciosa da parte dell'assessore regionale Francesco Fiori (che stava seguendo tutta la faccenda per conto di Berlusconi), il quale prima spiega che non sarebbe il caso di sottoporre i malcapitati allo stress di un viaggio cosi' faticoso, alle obiezioni del gestore del bar, che sottolinea la volonta' dei capifamiglia di partecipare, passa alle intimidazioni vere e proprie "lei e' il titolare di una licenza pubblica ed in quanto pubblica revocabile...".
Il barista prende tempo (il rischio che corre e' veramente grosso, si e' indebitato fino al collo per acquistare quel locale ed un eventuale chiusura anche se temporanea, corrisponderebbe ad un sicuro fallimento).
Va a parlare con il sindaco, con l'assessore al commercio, con i vertici cittadini del centro-sinistra, nulla da fare, di fronte a Berlusconi nessuno se la sente di rischiare in proprio, nessuno spende una parola per garantire il rispetto dei diritti di un cittadino e di un imprenditore, Berlusconi fa troppa paura anche alle gerarchie di sinistra cittadine.
Scoraggiato da cotanta' vilta', con il rischio di mettere a repentaglio l'esistenza della sua impresa e delle persone che da essa dipendono, alla chiamata successiva dell'assessore regionale, il microimprenditore e' costretto a calare le braghe, l'evento e' annullato. Non passano neanche due minuti e le redazioni chiamano per informare che non parteciperanno, essendo gia' state tempestivamente informate che i profughi non saranno presenti all'evento.
Questa e' il racconto di un singolo cittadino che ha cercato di ribellarsi al sistema, successivamente ha comunque ricevuto varie rappresaglie ed alla fine e' stato costretto a svendere il bar, ma questa e' un'altra storia.
L'importante e' che la prossima volta che accadra' un fatto del genere, ci sia qualcuno a porgere la mano al Don Chisciotte di turno e che anche grazie al sopraggiungere di internet, non si permetta piu' che avvengano casi di sopraffazione come quello appena narrato.

mercoledì 20 aprile 2011

11 SETTEMBRE ITALIANO


Per il presidente degli Stati Uniti Bush, 11 settembre 2001 e' stata una "manna piovuta dal cielo", che gli ha 
permesso di limitare i diritti civili, aumentare il suo potere ed iniziare guerre al solo fine di espandere i suoi confini sul controllo dell'oro nero del pianeta, proprio come le lobby petrolifere che stipendiavano lui ed il suo staff volevano. Dopo la caduta del muro di Berlino e la dissoluzione dell'Unione Sovietica, gli americanii avevano bisogno di un nuovo nemico, per far si di tenere sotto pressione e di conseguenza sotto controllo l'opinione pubblica americana e quella occidentale ed ecco che in un batter d'occhio si materializza Bin Laden fino a poco tempo prima nei libri paga della CIA.
Berlusconi utilizza lo stesso metodo, e' riuscito a resuscitare nell'immaginario collettivo l'allarme del nemico rosso (se navigate su internet trovere centinaia di commenti con la bava alla bocca: "A morte i comunisti bastardi"), senza di lui l'Italia cadra' in mano ai comunisti, i quali gia' controllano il sistema giudiziario e lo utilizzano impropriamente al solo fine di disarcionarlo, visto che non ci riescono attraverso le elezioni.
Duplice bugia, visto che il babau rosso non esiste e che se si indicessero le elezioni legislative in questo momento la sua vittoria non sarebbe cosi' scontata.


In un crescendo di allarmismi cuciti su misura si e' arrivati ai manifesti di Milano: "Via le BR dalle procure", summa del pensiero/messaggio berlusconiano tant'e' che che il CaiNano alla spasmodica ricerca di una situazione di tensione parossistica continua, non avrebbe voluto che Lassini, il teorico ideatore dei manifesti si dimettesse dalla competizione elettorale. 
Intanto con stratagemmi degni di uno spacciatore di banconote false, prima non si sono accorpati i Referendum alle amministrative, gravando il bilancio dello Stato per centinaia di milioni di euro aggiuntivi nel disperato tentativo che i voti referendari non influenzassero quelli elettorali e poi si sta cancellando la consultazione diretta sul nucleare quella che avrebbe avuto il maggior impatto emotivo, nella speranza che il quorum non sia raggiunto, salvando cosi' il legittimo impedimento.
Quindi Berlusconi ha paura eccome delle elezioni e se lui ha paura dovremmo averla anche noi.
Se i sondaggi a breve non torneranno ad indicare una vittoria al primo turno della Moratti a Milano, piazza su cui l'orco di Arcore sta puntando tutto, possiamo aspettarci nuovi colpi di scena, con effetti speciali, una piccola 11 settembre Italiana che attraverso la paura generata, gli permetta di riprendere le redini e raggiungere, illeso (lui, degli altri chi se ne frega), il traguardo. 
Di conseguenza restiamo tutti con occhi ed orecchie ben aperti, onde evitare che si consumi un attentato farlocco di matrice rossa, che potrebbe creare purtroppo vittime vere.
L'amico Bush insegna.

lunedì 18 aprile 2011

ITALIA, L'EFFETTO LUCIFERO

Immagine originale di Fernando Botero "Abu Ghraib"
Stanford, estate del 1971, 24 soggetti maschi, studenti selezionati sulla base di test che ne garantivano la stabilita' psicologica e che non avevano antecedenti penali, ne' un passato di uso di sostanze stupefacenti ne' alcun difetto fisico o psichico, persone perfettamente "normali" secondo i canoni correnti, vengono suddivisi per estrazione casuale in due gruppi, carcerieri e prigionieri, e collocati nel seminterrato dell'Istituto di Psicologia dell'Universita' di Stanford, a Palo Alto, in California. trasformato per l'occasione in un carcere. Il professor Philip Zimbardo e' colui che conduce l'esperimento socio/psicologico e veste nel contempo i panni del direttore della prigione. Prima che l'esperimento cominciasse erano state chiarite le regole del "gioco", ogni abuso o violenza fisica sui "detenuti" erano categoricamente esclusi, i partecipanti avrebbero ricevevuto 15 dollari al giorno per la loro partecipazione e l'esperimento avrebbe avuto la durata di due settimane.
I detenuti vestivano un'ampia divisa riportante un numero, un berretto e fu apposta una catena alle loro caviglie, mentre le guardie indossavano uniformi color cachi, occhiali a specchio per non essere guardati direttamente negli occhi dai prigionieri ed avevano in dotazione manganello, manette e fischietto.
L'esperienza ebbe risultati inattesi e fu interrotta al sesto giorno.
Alcuni dei carcerieri si erano trasformati in efferati aguzzini, mentre altri assistivano al male perpetrato con una assoluta inerzia diventando complici passivi, i detenuti dopo i primi giorni di resistenza e tentata ribellione si trasformarono in docili agnellini accettando ogni abuso e sopruso, solo uno su dodici, decise di ritirarsi anticipatamente dall'esperimento. Anche la terza parte in causa, il direttore/studioso e la sua equipe, subirono una trasformazione, col passare dei giorni, la violenza e l'abuso, persero ai loro occhi quella carica di estraneita', diventando lentamente anche per loro, una regola, la normalita'. L'effetto di deumanizzazione e deinvidualizzazione aveva fatto presa non solo su carnefici e vittime, ma anche su chi quel fenomeno avrebbe dovuto studiarlo con distacco scientifico. 
Solo al quinto giorno, una collaboratrice di Zimbardo, Christina Maslach che non partecipava direttamente allo studio ma si era occupata della selezione dei partecipanti, vedendo il comportamento brutale di uno dei carcerieri, che lei stessa aveva valutato come mite e gentile durante l'intervista effettuata pochi giorni prima, subisce uno shock. Assiste atterrita alla scena dei detenuti, che incappucciati con un sacchetto di carta, incatenati alle caviglie, vengono condotti al bagno, coperti da urla e insulti. La Maslach e' sconvolta, ma il suo stato d'animo non viene condiviso ne' dai membri del gruppo di ricerca ne' dalo stesso Zimbardo il quale arriva a mettere in dubbio le capacita' di ricercatrice di Christina che sbotta: "Ciò che tu stai facendo a questi ragazzi è una cosa orribile!” cio' che la turba maggiormente e vedere la trasformazione dello stesso Zimbardo, una volta gentile e premuroso nei confronti dei suoi studenti. Dopo un furioso scontro verbale Zimbardo si rende conto che tutti hanno interiorizzato un set di valori distruttivi del carcere che li hanno distanziati dai loro propri valori umanitari. Il giorno successivo sospende l'esperimento.
Vivendo all'interno di un sistema che fa apparire come normali le situazioni piu' illegali, accetta i soprusi, mette gli interessi personali al di sopra di quelli comunitari, si attiva il meccanismo del disimpiegno morale, cioe' la disattivazione dell'autocensura morale, l'annacquamento dei valori etici, la vaporizzazione dell'ethos.
Sono i sistemi e di conseguenza chi li controlla che creano "mele marcie", che creano cattivi comportamenti anche in persone perbene.
L'esperimento di Zimbardo insomma, ci da' una spiegazione di come si e' trasformata lentamente l'Italia in questi anni a causa del "Sistema Berlusconi", dove le regole sono state scardinate una ad una, permettendo la trasformazione dei singoli individui, creando una visione estremizzata dove l'altro e' il nemico da abbattere con tutti i mezzi, in un meccanismo disumanizzante sotto tutti gli aspetti, sia per la vittima, che per il carnefice stesso, che per gli ignavi spettatori.
Pensate che nella Germania nazista fossero cresciuti di colpo quaranta milioni di pazzi farneticanti tagliagole per un difetto del DNA? E' il sistema che ha portato a quei frutti.
Con questo non intendo decolpevolizzare i vari scagnozzi di Berlusconi che eccellono nelle varie arti della mistificazione, ma al contrario distribuire a tutti un grado di colpevolezza, per avver accettato e condiviso in qualche modo questo sistema, per non aver attivato sin da subito quegli anticorpi che avrebbero fatto suonare l'allarme quando l'incendio era ancora circoscrivibile.
Ora non so cosa ci aspetta, ma la battaglia sara' condotta con le sue regole e con conseguenze sicuramente gravi per tutti e se un giorno ci libereremo da questo giogo, avremo di fronte un duro lavoro di ricostruzione che dovra' ricominciare dalle fondamenta del nostro intimo e richiedera' lunghi anni di sforzi.

          Esperimento carcerario di Stanford di Wikipedia

sabato 16 aprile 2011

CROCIFIGGETE BERLUSCONI


In un momento in cui l'esasperazione causata dal senso di impotenza di fronte alle ingiustizie ed all'ennesima legge ad personam, porta vari personaggi ad esternazioni quanto meno estreme (Don Giorgio De Capitani che prima annuncia di pregare Dio perche' faccia venire un ictus a Silvio Berlusconi, mentre il giorno successivo aggiunge datemi una pistola ed un euro che ci penso io - Alberto Asor Rosa che inneggia dalle pagine del Manifesto ad un intervento dall'alto, dove in teoria Giorgio Napolitano, prendendo il controllo delle forze dell'ordine fa arrestare e decadere il presidente del Consiglio), presentiamo questo kit per dare sfogo in modo incruento alle proprie frustrazioni.
Approfittando dell'approssimarsi delle celebrazioni dell Santa Pasqua e giocando sul ruolo autocertificatosi in molteplici occasioni da Berlusconi stesso, quale "unto dal Signore", ecco il kit per una crocifissione casalinga del premier.
Potrete fissarlo alla croce trapassandogli gli arti con chiodi accuminati ed un poderoso martello, lacerargli il costato grazie alla lancia inclusa nel kit, incoronarlo di spine e per finire apporre la targa "INRI" che in questo caso invece che significare "Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum"  (Gesu' Nazareno Re dei Giudei) potrebbe essere l'acronimo di "Infingardo Nano Resta Inchiodato" esprimendo cosi' l'auspicio che almeno lui non risorga. Per rendere tutto truculentamente piu' verosimile, avrete a disposizione una confezione di sangue finto, in modo che i ferimenti inflitti possano ricordare meglio le gesta del Tartaglia (sempre che non fosse sangue finto pure quello).
Le controindicazioni correlate a questo innocuo giochino, sono tutte mediatiche, in quanto si corre il rischio di accentuare l'immagine di martire che lo psiconano insegue da tempo a fini manipolatori dell'opinione pubblica e nel contempo la Chiesa gridera' allo scandalo, ma questo secondo aspetto e' meno rilevante, e' come andare a rubare a casa di un ladro,  chi c'e' di piu' scandaloso della chiesa?
Vorrei dedicare la fine di questo articolo al ricordo di Vittorio Arrigoni, lui si, un vero Martire, morto in nome dei valori che la maggior parte dei nostri politici e della Chiesa calpestano tutti i giorni.

venerdì 15 aprile 2011

PRESCRIZIONE BREVE, BERLUSCONI BREVE (notizia e vignette)


La norma passata alla Camera che accorcia i tempi di prescrizione per gli imputati incensurati, avra' effetti disastrosi cancellando di fatto almeno 15.000 processi tra cui la strage di Viareggio, le morti per il terremoto de L'Aquila, le violenze sessuali, i casi di corruzione, di truffa, di bancarotta e l'omocidio colposo.
Ed e' proprio su quest'utimo reato che vorrei soffermarmi.
E' sicuro il premier che da questa legge ne trarra' un vantaggio? 
Non per dire, sara' anche il piu' amato dagli Italiani stile spot delle cucine, ma c'e' anche un sacco di gente che non lo vede proprio di buon occhio...


Se fatalmente qualcuno ingrana per errore la retromarcia proprio mentre lui sta' passando dietro alla sua auto?
Se da un aereo cargo proveniente dall'Africa sfugge un elefante proprio quando l'aeromobile passa su Villa San Martino?
Se ad una delle Olgettina's girls viene un attacco epilettico proprio mentre gli sta facendo un servizietto di bocca?
Se il suo barbiere personale starnutisce proprio mentre gli sta' rasando la giugulare?
Se si aprisse casualmente la gabbia dei leoni mentre il CaiNano sta visitando lo zoo?
Se l'autista di un rullo compressore perdesse il controllo della guida mentre Silvio sta' inaugurando una nuova tangenziale?
Se a Capodanno gettassero un vecchio WC dalla finestra proprio mentre sta passando?
Se il cuoco inciampa proprio mentre sta preparando di fronte a lui una creme brulèe?
Se un giocatore di golf maldestro colpisce con la sua mazza una pietra al posto della pallina, centrando Berlusconi in fronte?
Se mentre visita una vecchina all'ospedale, il pacemaker di quest'ultima va in corto e lo fulmina sul colpo?
Se un'auto sbanda, cetra in pieno una bancarella del mercato di frutta e verdura, da cui viene sbalzato un melone, che colpisce un passante, che fatalmente aveva in mano un ombrello, posizionato ahime' all'altezza del deretano del presidente del Consiglio?


Solo una cosa e' certa, questa legge, abbreviando i termini di prescrizione, corrisponde ad un'istigazione a delinquere, in un paese che gia' brilla per impunita' e dove l'unica legge che funziona e' quella del piu' furbo!






mercoledì 13 aprile 2011

Italia alla pecorina


E' inutile, il satiro ormai ha raggiunto l'apice del delirio di OMNI-POTENZA, si e' fottuto e si fottera' sia metaforicamente che fisicamente tutto quello che gli capitera' a tiro, pur di saziare quella bramosia, quell'ego smisuratamente malato paragonabile forse solo a quello di Hitler.


E' un buco nero, che attira, smaterializza e distrugge tutto cio' che viene attratto dal suo potentissimo campo gravitazionale, che siano persone, regole democratiche, Istituzioni o interi Stati, non importa, l'insaziabile, folle avidita' deve essere soddisfatta a tutti i costi, fino al gran botto finale dove trascinera' tutto con se' in uno scenario di distruzione totale. L'annichilimento universale sara' l'unico risultato possibile se non si riuscira' a bloccarlo prima che sia troppo tardi, sempre che il tempo non sia gia' scaduto.


I suoi adepti, si sono sintonizzati sulla stessa linea d'onda, ormai tracimano da ogni parte, calata la maschera della minima decenza, ormai inutile e fastidiosa, si lanciano senza piu' remore nei loro deliri personali, come un coro di voci bianche a sottofondo del gran tenore. Cancelliamo l'apologia del fascismo! Revisioniamo i libri di storia comunisti! Spariamo agli immigrati! Abbandoniamo l'Unione Europea!


Sempre nuove ninfe devono essere sacrificate sull'altare del Vecchio Drago Bavoso e dei suoi commensali, con il meretricio che si insinua tra le pieghe della societa' civile fino a diventare valore aggiunto, ormai non si prostituiscono solo ragazze, ma giudici, avvocati, parlamentari, periti, opinionisti, giornalisti, mentre le lucciole mediatiche diventano ministri, parlamentari, consiglieri, un intercambio di ruoli dove il denaro elargito a iosa trasforma tutto in un grande, unico, inestinguibile puttanaio.


In questo scenario orgiastico da fine impero, non vi e' spazio per il dissenso, chi non la pensa come lui e' un pericoloso comunista, qualsiasi regola o legge e' solo un intralcio al buon lavoro del Governo e gli Italioti trattati con vaselina anestetizzante plaudono contenti alle gesta del PEDILE ACHILLE.
Chi si piega ai voleri del Nerone postmoderno nei trae vantaggi economici e partecipa ai suoi baccanali, il resto degli Italiani, lo prende nel culo gratis e paga pure il conto!