Nel giorno in cui alla Corte d'assise d'appelo di Milano riprende il dibattimento del processo che vede imputato Silvio Berlusconi per frode fiscale in merito ai fondi neri dei diritti tv Mediaset, il premier anziche' presentarsi in tribunale, ne approfitta per rilasciare dichiarazioni a destra e a manca.
Come al solito ne ha per tutti, da Napolitano: "Se una legge non piace al capo dello Stato ed al suo puntiglioso staff, quella legge torna alla Camera e al Senato. Se invece non piace alla Corte costituzionale, la respinge."
Si scaglia contro le intercettazioni: "Per colpa loro non ho piu' il telefonino" (se non desse prove di reati a raffica, potrebbe tranquillamente usarlo).
Sproloquia sull'opposizione: "Abbiamo ancora i vecchi comunisti. Da loro arrivano solo insulti a valanga" (Che dire dei vecchi e nuovi fascisti, ben piu' temibili?).
Se non fosse che sappiamo che e' una sua strategia di comunicazione, quella di mettersi constantemente nei panni della vittima, potremmo consigliargli un buon strizzacervelli che possa aiutarlo a liberarsi da queste assurde manie persecutorie.
Il top della giornata lo raggiunge comunque con questa esternazione: "Ne ho piene le scatole e non vedo l'ora di tornare a fare il privato cittadino" (sapessi noi!).
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